FDA: si apre la discussione sull’Intelligenza Artificiale nella produzione pharma

Qualche tempo fa, FDA ha pubblicato un Discussion Paper sull’Intelligenza Artificiale (AI) nella produzione farmaceutica. Non si tratta quindi di una bozza ne di una linea guida ma solo di un documento che ha lo scopo di raccogliere i primi feedback da parte dei portatori di interesse per sviluppare un futuro quadro normativo.

Intelligenza artificiale (AI): una branca dell’informatica, della statistica e dell’ingegneria che utilizza algoritmi o modelli per simulare le capacità di pensiero e il comportamento umano.

Affinchè i farmaci in commercio siano sicuri, efficaci e disponibili, è necessario che la produzione farmaceutica sia agile e flessibile.
Si parla di Pharma 4.0 o di Advanced Manufacturing, ovvero di una tecnologia o un approccio di produzione farmaceutica innovativa che ha il potenziale di migliorare l’affidabilità e la solidità del processo di produzione e la resilienza della catena di fornitura.

Il Pharma 4.0 può:
(a) integrare nuovi approcci tecnologici,
(b) utilizzare tecniche consolidate in modo innovativo, oppure
(c) applicare metodi di produzione in un nuovo ambito in cui non esistono best practice definite.

L’AI offre molte possibilità nell’industria farmaceutica, tra cui, ma non solo, l’ottimizzazione della progettazione e del controllo dei processi, il monitoraggio intelligente e il monitoraggio dei trend per il
miglioramento continuo. L’Intelligenza Artificiale è il catalizzatore per l’implementazione di un paradigma di Industria 4.0 che potrebbe portare a un sistema ben controllato, iperconnesso e digitalizzato.

Qualche esempio di come l’Intelligenza Artificiale potrebbe integrarsi con la produzione farmaceutica:

  • Progettazione e scalabilità dei processi:
    Modelli di intelligenza artificiale come l’apprendimento automatico generato utilizzando i dati di sviluppo del processo, potrebbero essere sfruttati per identificare più rapidamente i parametri ottimali di lavorazione o scalare i processi, riducendo i tempi di sviluppo e gli sprechi.
  • Controllo avanzato del processo (APC):
    L’APC consente il controllo dinamico del processo di produzione per ottenere il risultato desiderato. I metodi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati anche per sviluppare controlli di processo in grado di prevedere la progressione di un processo utilizzando l’intelligenza artificiale in combinazione con i dati dei sensori in tempo reale.
  • Monitoraggio dei processi e rilevamento dei guasti:
    I metodi di AI possono essere utilizzati per monitorare le apparecchiature e rilevare i cambiamenti rispetto alle prestazioni normali che attivano le attività di manutenzione, riducendo i tempi di inattività del processo. I metodi di intelligenza artificiale possono essere utilizzati anche per monitorare la qualità dei prodotti, compresa la qualità degli imballaggi (controllo visivo attraverso l’AI per rilevare le deviazioni dai requisiti di un determinato attributo di qualità del prodotto).
  • Monitoraggio dei trend:
    L’intelligenza artificiale può essere utilizzata per esaminare i reclami dei consumatori e le segnalazioni di deviazione per identificare gli aspetti problematici e dare priorità alle aree da migliorare. Questo offre il vantaggio di identificare i trend nelle deviazioni legate alla produzione per supportare un’identificazione più completa delle root cause. I metodi di intelligenza artificiale integrati con le metriche di performance e di capacità dei processi possono essere utilizzati per monitorare proattivamente le operazioni di produzione ed identificare i trend; inoltre possono prevedere le soglie per l’attivazione di valutazioni dell’efficacia delle azioni correttive e preventive.

Considerazioni sull’Intelligenza Artificiale

Il documento di FDA presenta una serie di considerazioni sull’intelligenza artificiale. Le presentiamo brevemente:

  • Lo spostamento di alcune funzionalità software in cloud potrebbe influire sulla supervisione dei dati e dei record di produzione
  • L’IoT aumenterebbe la quantità di dati generati durante la produzione, influenzando di fatto le pratiche di gestione dati in essere: potrebbe essere necessario bilanciare l’integrità e la conservazione dei dati con la logistica della gestione.
  • Chi richiede l’autorizzazione all’immissione in commercio dovrebbe aver chiaro se e in che misura l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale sia soggetta alla supervisione normativa.
  • L’AI può essere utilizzata per il controllo dei processi e per supportare i test di rilascio. Per questo motivo è necessario che i modelli utilizzati siano sviluppati e convalidati in accordo a standard predefiniti.
  • La presenza di sistemi di AI ad apprendimento continuo che si adattano ai dati in tempo reale rendono sfidante la verifica da parte delle Autorità perchè bypassano il sistema di change control attualmente in uso.

Si tratta di temi da prendere in considerazione e su cui l’industria è chiamata a confrontarsi nel breve periodo, non solo per trovare soluzioni in tempi rapidi ma per capire come ripensare un modello di produzione strutturato come quello farmaceutico.

Per Internet of Things (IoT) o Internet delle Cose si intende quel percorso nello sviluppo tecnologico in base al quale, attraverso la rete Internet, potenzialmente ogni oggetto dell’esperienza quotidiana acquista una sua identità nel mondo digitale. L’IoT si basa sull’idea di oggetti “intelligenti” tra loro interconnessi in modo da scambiare le informazioni possedute, raccolte e/o elaborate.

Le domande ai portatori di interesse

Il documento si conclude con una serie di domande agli stakeholder a cui si chiede di rispondere. Eccole:

  1. Quali tipi di applicazioni di intelligenza artificiale prevede di utilizzare nella produzione
    farmaceutica?
  2. Esistono ulteriori aspetti dell’attuale quadro normativo che possono influenzare l’implementazione dell’AI nella produzione di farmaci e che dovrebbero essere presi in considerazione daFDA?
  3. Sarebbe utile una guida sull’AI nella produzione di farmaci? In caso affermativo, quali
    aspetti della tecnologia di AI sarebbero da considerare?
  4. Quali sono gli elementi necessari affinché un produttore possa implementare modelli basati sull’AI
    in un ambiente GMP?
  5. Quali sono le pratiche comuni per la convalida e la manutenzione dei modelli di AI ad autoapprendimento? e quali sono le fasi da considerare per stabilire le best practices?
  6. Quali sono i meccanismi necessari per gestire i dati utilizzati per generare modelli di AI nella produzione farmaceutica?
  7. Ci sono altri aspetti dell’implementazione di modelli per la produzione farmaceutica per i quali sarebbe utile una guida?
  8. Ci sono aspetti dell’applicazione dell’AI nella produzione farmaceutica non trattati in questo documento?

Il parere del nostro esperto
Ing. Laura Monti – GxP Compliance Expert

L’utilizzo dell’intelligenza artificiale e, in particolare, del machine learning in ambito regolato è un punto di attenzione da parte delle diverse regulatory authorities già da un paio anni ([a], [b] e [c]), in quanto si assiste a un crescente utilizzo di questi algoritmi senza che vi sia una solida base normativa di riferimento.

Una spinta ad approfondire e normare questo settore la troviamo nel recente Concept Paper EMA relativo alla revisione dell’EU GMP Annex 11 [d] che, al cap. 2, richiede di includere nel documento rivisto delle linee guida per l’accettazione degli algoritmi AI/ML utilizzati in applicazioni GMP critiche. Questa richiesta scaturisce dalla necessità di avere una guida normativa in quanto AI/ML non sono ancora coperte da orientamenti normativi esistenti nell’industria farmaceutica sebbene le aziende farmaceutiche stiano già implementando tali algoritmi.

Anche FDA si è recentemente espressa in tal senso con l’emissione di Discussion Paper FDA sull’utilizzo della Intelligenza Artificiale nella produzione di farmaci [e] fondato sull’applicazione di un framework normativo risk-based.

É infine necessario ricordare come anche nelle nuove GAMP5 ed. 2 ([f]) è stato incluso il nuovo Appendix D11 in cui viene descritto il ciclo di vita di una ML utilizzata nell’industria life science e in ambito GXP regolato.

Riferimenti:

  1. FDA, Health Canada ed MHRA “Good Machine Learning Practice for Medical Device Development: Guiding Principles
  2. FDA “Proposed Regulatory Framework for Modifications to Artificial Intelligence/Machine Learning (AI/ML)-Based Software as a Medical Device (SaMD)
  3. ICMRA “Horizon Scanning Assessment Report – Artificial Intelligence
  4. EMA “Concept Paper on the revision of Annex 11 of the guidelines on Good Manufacturing Practice for medicinal products – Computerised”
  5. FDA “Artificial Intelligence in Drug Manufacturing
  6. ISPE GAMP, “GAMP5 A risk-based approach to compliant GxP computerized systems – Second edition”

Fonte:

CENTER FOR DRUG EVALUATION AND RESEARCH – Artificial Intelligence in Drug Manufacturing

Digitalizzazione del laboratorio bottom-up

Questo approfondimento è tratto dall’intervento di Pier Luigi Agazzi, CSV Consultant & Partner di Adeodata, svolto durante il QC Pharma Day 2022.

Attualmente, molti dei laboratori QC farmaceutici e chimico-farmaceutici possiedono un LIMS o sistemi automatizzati di gestione dei dati, tuttavia le registrazioni cartacee rappresentano ancora la normalità. Si parte da un master, ma poi moduli, checklist, logbook e registri vengono stampati per raccogliere le firme di approvazione e revisione.

Rispetto agli USA, al Regno Unito e perfino alla Cina, l’Italia è ancora indietro nella digitalizzazione dei laboratori. Effettivamente se consideriamo la mole di carta che viene prodotta ogni giorno da un laboratorio QC è evidente come la strada sia ancora lunga.

Perchè la digitalizzazione non è più differibile? Perchè è richiesta dalle ultime linee guida e quindi, ormai, è un’aspettativa degli ispettori.

Nella linea guida PIC/S 041 del 2021 “Good Practices for data management and integrity in regulated GMP/GDP environments” si supporta l’utilizzo di sistemi automatici (o con minimo intervento umano) convalidati al fine di ridurre i rischi di data integrity, nonché le attività di revisione. L’elettronico ha superato la carta nelle aspettative degli ispettori.

§5.5.5 … «A fully automated and validated process together with a configuration that does not allow human intervention, or reduces human intervention to a minimum, is preferable as this design lowers the data integrity risk.»​

PIC/S 041- 2021

La richiesta di utilizzare l’approvazione delle analisi in elettronico (in particolare per gli HPLC) compare sempre più frequentemente nelle osservazioni ispettive.

Per digitalizzare ci sono tanti modi, ma non è facile, considerata la complessità del laboratorio. In un laboratorio ci sono infatti diversi processi (controllo qualità, stabilità, monitoraggio ambientale, gestione degli strumenti…) e ciascun processo è supportato da vari sistemi (LIMS, ELN, QMS…).

Digitalizzazione classica

L’approccio alla digitalizzazione classico, dall’alto al basso (top-down), prevede i seguenti step:

  • Standardizzazione delle piattaforme per HPLC / GC (ed eventuale SDMS – Scientific Data Management System​)​
  • Adozione del LIMS ​
    • Elenco analisi e criteri di accettazione per ogni prodotto​
    • Gestione analisi per ogni lotto​
  • Estensione del LIMS ad analisi di stabilità e monitoraggio ambientale​
    • Gestione scadenziario​
    • Anagrafica dei punti di campionamento, locali, persone, …
  • Aggiunta di ELN (Electronic Laboratory Notebook​) per sostituire il quaderno di laboratorio o i fogli analitici ​
  • Aggiunta di LES (Laboratory Execution System) per gestione reagenti, standard, strumenti​
  • Integrazione con gli strumenti​ per evitare trascrizioni. Questo  è sempre stato l’ultimo step.

Sebbene questo sia l’approccio classico, siamo ancora lontani dalla digitalizzazione.

Con questo approccio si convalida il processo secondo il ciclo di vita standard dei sistemi:

  • Analisi delle funzionalità richieste​
  • Redazione degli URS​
  • Selezione del sistema con la maggiore copertura funzionale ​
  • Progetto di dettaglio​
  • Installazione e configurazione del sistema​
  • Test di accettazione e convalida​
  • Popolamento delle anagrafiche​
  • Redazione delle SOP di utilizzo e mantenimento​
  • Training degli utenti​

Si tratta di un processo lungo e complesso. Si può arrivare ad impiegare fino a un anno per completare ogni singolo step, con un elevato utilizzo di risorse.

Digitalizzazione bottom-up

L’approccio alla digitalizzazione bottom-up, dal basso verso l’altro, consente invece di procedere gradualmente verso il digitale, rendendo ogni cambiamento soft .

L’approccio paper on glass

Tra gli approcci bottom-up esiste il paper on glass, che consente di smaterializzare la carta creando un master elettronico compilabile.  Come?

  • Si importa il master attuale in Word oppure si parte da una libreria di «mattoncini»
  • Si configurano le tipologie ed eventuali vincoli dei campi da compilare manualmente​;
  • Si possono aggiungere la visualizzazione di SOP e Work Instructions controllate​.

La compilazione in elettronico di questi moduli non richiede la riconciliazione e la numerazione delle pagine e fornisce un Audit Trail automatico di eventuali modifiche ai dati in compliance con le GMP.
Inoltre alcuni dei campi possono prevedere la compilazione automatica grazie al dialogo con gli strumenti di laboratorio.
Un ulteriore vantaggio è poi quello di gestire in elettronico la revisione e l’approvazione, che consente di ridurre di molto i tempi di rilascio.

E’ possibile replicare in elettronico il ciclo di vita completo delle registrazioni:

La smaterializzazione dei ticket e degli scontrini

Come smaterializzare gli scontrini? Spesso il problema è rappresentato dai vecchi strumenti che hanno carenze di conformità alla data integrity e non hanno software che li interfacciano.
Un altro approccio bottom-up alla digitalizzazione è l’utilizzo di software detti wrapper, che permettono di far arrivare i dati dello strumento ad un device smaterializzando gli scontrini. Si tratta di software nati per colmare i gap di data integrity ma che possono essere sfruttati anche per  consentire la digitalizzazione, perfino dei vecchi strumenti.

Il wrapper riesce ad raccogliere anche i PDF, gestendone il ciclo di revisione ed approvazione in elettronico, senza doverli stampare.
L’ultima funzione chiave è quella di digitalizzare anche le misure di strumenti che possono solo visualizzarle. La misura viene inserita manualmente dall’operatore, ma c’è la possibilità di allegare immagini al report come raw data.

Nasce il modello cooperativo

Con la digitalizzazione bottom-up nasce il modello cooperativo, con cui è possibile integrare tutti i sistemi esistenti senza sostituirli.
Non è un modello “monolitico”, in cui per avere sistemi integrati occorre introdurre il sistema di un singolo fornitore sostituendo tutti gli altri, ma è un modello in cui sistemi esistenti e nuovi cooperano e si integrano.

Le nuove tecnologie basate su web service semplificano l’interazione tra sistemi diversi.

I vantaggi dell’integrazione bottom-up

L’approccio alla digitalizzazione bottom-up segue i principi lean: attuare piccoli miglioramenti graduali non appena possibile.
Partire dal basso consente una maggiore gradualità perchè:

  • minimizza l’impatto su sistemi e persone: i moduli rimangono gli stessi
  • permette di distribuire gli investimenti nel tempo
  • consente un livello di integrazione e automazione basato sulle esigenze dell’azienda
  • è flessibile perché si adatta esattamente ai processi già presenti in laboratorio
  • facilita la collaborazione e la condivisione di informazioni tra sistemi.

Ci sono ovviamente anche dei limiti. Il paper on glass (come la carta del resto) non è ottimale per la gestione delle giacenze dei materiali (come standard e reagenti) e delle scadenze per le quali è necessario un LES.

In conclusione, possiamo dire che l’approccio bottom-up rende più graduale il percorso di digitalizzazione mitigando i cambiamenti (che avvengono in modo soft), velocizzando le installazioni e le convalide, sfruttando il controllo automatico dei dati inseriti e riducendo l’errore, snellendo il workflow approvativo e garantendo l’accessibilità ai dati. Non si tratta di un approccio alternativo, ma piuttosto complementare all’introduzione dei sistemi come LIMS ed ELN che magari sono già presenti in laboratorio.

 

Articolo a cura di
Ing. Pier Luigi Agazzi, Computer Validation Consultant e Partner di Adeodata
Dr.ssa Giulia Colombo, Senior Marketing Specialist di Quality Systems


Cosa possiamo fare per te

Inpharmatic, grazie ai suoi sistemi, Ioi – Integration of Instrument e DiLab – Digital Laboratory, è in grado di integrare ogni tipo di strumento in un’unica piattaforma, con accesso e gestione centralizzati e di digitalizzare quaderni, form, checklist, template di laboratorio.

QC Pharma Day 2023

Quality Systems ha il piacere di presentare la VI edizione del QC PHARMA DAY.

La giornata è dedicata alle ultime novità normative e alle più avanzate tecniche del settore, oltre che alle buone pratiche del Laboratorio QC.

Approfondimenti di esperti del settore e case-studies aiuteranno i Responsabili e il personale di Laboratorio ad approfondire gli argomenti trattati e a comprendere come ottimizzare le attività quotidiane dei loro laboratori.

Agenda

8:45 – 9:15
9:15 – 09:30
09:30 – 10:15
10:15 – 11:00
11:00 – 11:30
11:30 – 12:15
12:15 – 13:00

13:00 – 14:30

14:30 – 15:30

15:30 -16:30

16:30 – 17:00

Welcome Coffee
Apertura lavori
QC Trend: novità e osservazioni
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Coffee break in sala sponsor
Osservazioni vs Opinioni: la chiave per un’indagine OOS efficace
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PRANZO

KPI di laboratorio: come sceglierli per migliorare l’efficienza

Digitalizzare il laboratorio – Come passare dal progetto alla messa in opera: presentazione del progetto, investimento e realizzazione.
Domande e saluti finali

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