La questione della contaminazione incrociata e della Cleaning Validation ha svolto un ruolo importante nell’ambiente GMP per decenni.
Negli ultimi anni gli health-based exposure limits sono stati utilizzati come possibile soluzione. In una recente linea guida in bozza, la WHO tratta proprio questo argomento.
Il documento si intitola Points to consider on the different approaches – including HBEL – to establish carryover limits in cleaning validation for identification of contamination risks when manufacturing in shared facilities e si suddivide nei seguenti capitoli:
- Introduzione e background
- Campo di applicazione
- Glossario
- Approccio tradizionale
- Nuovi approcci
La linea guida è completata da riferimenti e letteratura, oltre che da un allegato che mostra un esempio per il calcolo del maximum safe carry over e del maximum safe surface residue sulla base degli health-based exposure limits.
Scopo del documento è discutere i diversi approcci, inclusi i valori degli health-based exposure limit, riguardo la contaminazione incrociata nelle strutture multiprodotto. La linea guida fa riferimento sia agli API che ai prodotti finiti. Inoltre fornisce una guida sulla Cleaning Validation e specifica gli aspetti da considerare quando si valutano gli schemi di convalida della pulizia.
Approccio tradizionale nella Cleaning Validation
Nel capitolo relativo all’approccio tradizionale nella Cleaning Validation si evidenzia come questi approcci non siano più accettabili e giustificabili perchè non tengono in considerazione gli health-based exposure limits.
Dunque qualora si utilizzasse un approccio tradizionale, questo dovrebbe essere discusso e giustificato.
Tuttavia, se pensiamo ai rischi di una contaminazione incrociata, si dovrebbe cercare di implementare uno dei nuovi approcci il prima possibile.
Nuovi approcci nella Cleaning Validation
Molti degli approcci tradizionali alla Cleaning Validation mancano di studi di sviluppo e pulibilità. Spesso viene considerato solo il processo stesso di pulizia.
I nuovi approcci si concentrano sulle evidenze scientifiche e includono:
- studi di pulibilità
- valutazione e controllo del rischio
- controlli tecnico-organizzativi (progettazione dei macchinari, impianti dedicati, campagne di produzione…)
- definizione degli health-based exposure limits
- procedure analitiche
- verifica della pulizia attraverso analisi statistica
È interessante notare che è richiesto un piano di convalida della pulizia e una “politica” aziendale per stabilire gli health-based exposure limits nelle strutture condivise.
Dovrebbero essere fornite istruzioni scritte su come raccogliere dati scientifici e informazioni tossicologiche sugli HBEL.
Se tali dati provengono da terze fonti, i dati dovrebbero essere affidabili e tenere conto dei requisiti GMP relativi alle attività esternalizzate (qualifica del fornitore, contratto, ecc.).
Sono inoltre menzionati i 16 elementi secondari da includere in un report sulla raccolta di HBEL.
Il report deve essere esaminato da un team qualificato e con esperienza in tossicologia per valutarne completezza e idoneità. I report PDE dovrebbero essere periodicamente rivisti e aggiornati.
Se non si utilizzano HBEL, questo approccio deve essere giustificato.
Verifica della pulizia
E’ necessaria una verifica regolare dell’efficacia del processo di pulizia convalidato. I risultati dei test su base routinaria dovrebbero essere soggetti ad analisi statistica. Nella linea guida si suggerisce di utilizzare i calcoli della capability di processo.
Visibilmente pulito
Il criterio del visibilmente pulito ha grande importanza nella linea guida e viene ritenuto uno dei criteri di accettazione da utilizzare routinariamente. Tuttavia i limiti di residuo visibile devono essere documentati e quantitativamente determinati.
Il Visual Detection Index può essere calcolato utilizzando il MSSR (maximum safe surface residue).
Si raccomanda la combinazione di almeno due metodi di campionamento.
Fonte
WHO: Points to consider on the different approaches – including HBEL – to establish carryover limits in cleaning validation for identification of contamination risks when manufacturing in shared facilities