Nitrosammine negli eccipienti: la posizione di IPEC

La IPEC Federation (International Pharmaceutical Excipients Council) ha recentemente pubblicato un paper che riassume la sua posizione sul ruolo giocato dagli eccipienti durante le valutazioni di rischio da nitrosammine per i prodotti farmaceutici.

Il contesto: la contaminazione da nitrosammine

La contaminazione da nitrosammine «continua ad essere una fonte di preoccupazione su scala globale». Inoltre, i processi di produzione degli eccipienti sono considerati fattori di rischio per la formazione di nitrosammine.
Pertanto, IPEC ha deciso di pubblicare un contributo sulla questione.

Focus del documento è considerare l’impatto (o potenziale impatto) che gli eccipienti – così come i nitriti e le ammine vulnerabili contenuti negli eccipienti – hanno sulla formazione di nitrosammine nei prodotti farmaceutici.

La posizione di IPEC – in generale

In generale, IPEC valuta come «molto basso» il rischio di rinvenire composti nitrosamminici negli eccipienti in sé e per sé.
Tuttavia, riconosce che le tracce di nitriti presenti in molti eccipienti hanno la possibilità di originare nitrosammine. Tali composti infatti possono formarsi – a certe condizioni – nel prodotto finito farmaceutico. Il rischio associato ad essi necessita quindi di una valutazione appropriata.

In aggiunta a ciò, la Federazione rileva come i diversi produttori di eccipienti abbiano natura molto varia: da grosse multinazionali ad aziende più piccole specializzate nel settore farma.
Gli eccipienti stessi, poi, hanno provenienza altrettanto varia. Alcuni sono estratti (da miniere o da fonti botaniche), altri sintetizzati dal produttore, altri ancora acquisiti da fornitori.
Ciò fa sì che i produttori di eccipienti abbiano approcci molto diversi alla raccolta e alla comunicazione delle informazioni rilevanti alla valutazione dei rischi.

Per questi motivi, IPEC propone un «approccio proattivo» da parte dei produttori di eccipienti, nella forma di una dichiarazione ai clienti che contenga le informazioni rilevanti e faciliti la valutazione di rischio opportuna da parte del cliente.

La posizione di IPEC – in dettaglio

Il documento di IPEC distingue tra due fonti possibili di contaminazione da nitrosammine: i nitriti e le ammine vulnerabili.

Per quanto riguarda i nitriti, la Federazione riconosce che essi sono tipicamente rilevati negli eccipienti. Da un lato sono solitamente presenti entro le quantità stabilite dalla normativa, ma da un altro non è semplice rimuoverli del tutto.
Conclude quindi come non sia nemmeno necessario stabilire dei limiti per la presenza di nitriti negli eccipienti, citando due motivi:

  • stabilire dei limiti per la presenza di nitriti non allevierebbe il rischio di formazione di nitrosammine;
  • la quantità di nitriti contenuta in un farmaco e proveniente dall’eccipiente usato non dipende solo dalla concentrazione di nitriti nell’eccipiente. Dipende infatti anche dalla quantità di eccipiente usato nella ricetta.

Allo stesso tempo, il documento raccomanda un accordo tra il produttore farmaceutico e il fornitore dell’eccipiente nel caso in cui una valutazione di rischio esaustiva condotta dal primo indichi anche l’eccipiente come fonte di rischio.

Considerazioni specifiche riguardano poi le ammine vulnerabili, ovvero ammine o amminoacidi soggetti alla formazione di nitrosammine in caso di contatto con agenti nitranti.
In questo caso, IPEC considera generalmente «trascurabile» il rischio d’introdurre impurezze in un farmaco attraverso l’eccipiente.
Gli eccipienti che contengono amminoacidi, in particolar modo, possono dare sì origine a nitrosammine, ma prive di proprietà cancerogene (stando quanto riportato in letteratura).

Informazioni sulle nitrosammine: le responsabilità dei fornitori di eccipienti

I produttori di eccipienti non hanno – come requisito regolatorio – l’obbligo di fornire valutazioni di rischio sulla presenza di nitrosammine nell’eccipiente all’Autorità.
Solamente il TItolare AIC di un farmaco è tenuto a fornire una valutazione di rischio complessiva, relativa cioè alla presenza di nitrosammine nel prodotto finito.

Allo stesso tempo, una collaborazione tra cliente e fornitore è raccomandabile. Nello specifico, IPEC raccomanda ai fornitori di eccipienti di comunicare ai loro clienti se l’eccipiente contenga tipicamente certi livelli di nitriti o ammine vulnerabili.

Inoltre, sebbene i fornitori di eccipienti non abbiano vasti database sulla presenza di nitrosammine nei loro eccipienti (la presenza di queste sostanze ha iniziato ad essere monitorata regolarmente solo negli ultimi anni, dopo la pubblicazione dei report sulla loro pericolosità), possono comunque fornire ai loro clienti informazioni chiave riguardo all’eccipiente e, soprattutto, al suo processo produttivo.

Per questi motivi, IPEC ha pubblicato due template guida (americano ed europeo) per la comunicazione di informazioni rilevanti sul rischio da nitrosammine.

Della contaminazione da nitrosammine abbiamo parlato anche qui:

CONTAMINAZIONE DA NITROSAMMINE: AGGIORNATO IL Q&A DI CMDH

Fonte:

IPEC: aggiornata la guida agli audit GDP per gli eccipienti

La International Pharmaceutical Excipients Council Federation (IPEC Federation) ha annunciato che è disponibile la versione riveduta della guida agli Audit GDP per eccipienti (“IPEC Good Distribution Practices Audit Guide for Pharmaceutical Excipients” version 3, 2021).

La guida è stata sviluppata da un team composto da esperti di IPEC-Europe e IPEC-Americas.

Il testo rappresenta tanto un consolidamento quanto uno sviluppo di due guide precedenti. Si tratta della Europe’s GDP Audit guideline (IPEC Europe, 2011) e della GDP Audit Guide for North American distribution of pharmaceutical excipients (IPEC-Americas, 2011).

L’obiettivo della nuova linea guida è quello di limitare i problemi di sicurezza della supply chain e di gestione inappropriata degli eccipienti ad uso farmaceutico.

Al suo interno, la definizione di distribution e distributors è utilizzata in senso piuttosto ampio. Include, per esempio, tutte le parti coinvolte nel commercio, nella distribuzione, nel re-processing e nel re-packaging, le aziende di trasporto e immagazzinamento, i broker, i commercianti e i fornitori diversi dal produttore di partenza.

La guida è pensata per essere utilizzata insieme alla Good Distribution Practices Guide della stessa IPEC, pubblicata nella sua versione definitiva nel 2017. La sua consultazione sarà riservata per un periodo di tre mesi ai soci IPEC, in seguito, sarà resa disponibile a tutti.


Fonte:

Nuova guida IPEC sul QbD per inserire gli eccipienti nello sviluppo del prodotto

L’IPEC (International Pharmaceutical Excipients Council Federation) annuncia una nuova linea guida per gli eccipienti: Incorporation of Pharmaceutical Excipients into Product Development using Quality-by-Design.

La guida si applica all’uso di eccipienti nel processo di sviluppo del farmaco utilizzando l’approccio QbD descritto dall’ICH Q8, Q9, Q10, Q11 e Q12.
Il documento sarà disponibile inizialmente solo per i membri IPEC e successivamente anche per il pubblico.

Scopi di questa linea guida sono:

  • introdurre il Quality-by-Design (QbD) e i concetti dello sviluppo della formulazione farmaceutica ai produttori e fornitori di eccipienti;
  • spiegare come impattano sui produttori e i fornitori i cambiamenti nella formulazione farmaceutica dovuti all’introduzione del QbD;
  • aiutare i produttori e i fornitori di eccipienti a capire cosa chiederanno i clienti nell’applicazione del QbD durante lo sviluppo del prodotto;
  • spiegare a chi utilizza eccipienti e alle agenzie regolatorie cosa può o non può essere possibile quando si considera l’impatto della variabilità di tali prodotti nell’applicazione dei principi QbD durante lo sviluppo del farmaco.

Questa linea guida include alcune raccomandazioni sull’impatto della variabilità degli eccipienti sulla qualità del prodotto durante lo sviluppo e su come tale variabilità possa essere utilizzata nella control strategy. Contiene inoltre utili spiegazioni e suggerimenti per i produttori e gli utilizzatori.


Fonte

Comunicato stampa IPEC